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INVISIBLE LABYRINTH, 2021



Invisible Labyrinth, by choreographer Riccardo Buscarini and visual artist Francesca Lando of Immuto, transforms the space of Spazio Leonardo Milano in a path to be explored.


How have the recent restrictions and social distancing affected our personal interactions and how are we adapting to these changes? Which new reflections are needed in regards to our sociality? How can we rethink the experience of art and in which spaces, modalities and contexts?


Invisible Labyrinth is an installation seemingly re-emerging from the past to be explored again and to offer a new interpretation of the challenges faced by our social relations. In the installation our desire to reconnect plays a game of entrances and exits, of closeness and distance.


The labyrinth takes an ambiguous meaning: it is a physical, social and spiritual space we could both lose and find ourselves in. Like in a mirror maze without walls, in the Invisible Labyrinth one’s reflection can be found in the other. Through meanders and the individual’s gaze, identities gradually become collectivity.


A concept originally thought for outdoor congregation spaces is extended in this occasion to the changing sociality of working spaces, between social distancing and smart working. Spazio Leonardo's visitors, clients, collaborators and employees are invited to walk inside the labyrinth, making first hand experience of its entrances, exits, possible detours and encounters.


The installation is coupled with the above video by Riccardo Buscarini in collaboration with Matteo Rapalli and Fausto Mazza, in which dancers Melania Pallini and Laura Gazzani activate the labyrinth through a choreography inspired by its forms.


Press contacts:

Francesca Pavesi | francesca.pavesi@gmail.com

Paola Bonino | paola@unagalleria.com



Il Labirinto Invisibile​ è un'installazione site-specific, del coreografo Riccardo Buscarini e dell'artista Francesca Lando di Immuto e curata da UNA galleria, che per tre mesi trasforma Spazio Leonardo Milano in un percorso da vivere e esplorare.


Che traccia hanno lasciato le restrizioni e il distanziamento sociale degli ultimi mesi sul modo in cui ci relazioniamo gli uni agli altri e come ci stiamo adattando a questi cambiamenti? Quali riflessioni è necessario fare riguardo alla nostra socialità? Come possiamo ripensare il “fare cultura” e in quali spazi, modalità e contesti?


Il Labirinto Invisibile sembra riaffiorare dal passato per reinterpretare in un tracciato ludico di avvicinamenti e distanziamenti la sfida che i nostri rapporti interpersonali stanno vivendo in questo momento storico e il nostro desiderio di ricostruirli.


Il labirinto assume dunque il significato di luogo ambiguo dove confondersi, perdersi e ritrovarsi; un luogo fisico, sociale e spirituale che si trasforma da ostacolo in stimolo per l’individuo. Come in un labirinto di specchi a cui sono state tolte le pareti, nel percorso de Il labirinto Invisibile l’uno si trova riflesso nell’altro. Attraverso i meandri e lo sguardo del singolo, l’identità si trasforma gradualmente in collettività.


Un’idea originariamente pensata per piazze e altri spazi di aggregazione esterni in questa occasione viene estesa alla socialità in trasformazione degli spazi di lavoro, tra distanziamento sociale e smart working. I visitatori, clienti, collaboratori e dipendenti dell'azienda sono chiamati a percorrere il labirinto, sperimentandone entrate, uscite, possibili deviazioni e incontri.


L’installazione è accompagnata da un video ideato da Riccardo Buscarini in collaborazione con Matteo Rapalli e Fausto Mazza in cui le danzatrici Melania Pallini e Laura Gazzani attivano il labirinto attraverso una coreografia ispirata dal suo percorso.


Contatti per la stampa:

Francesca Pavesi | francesca.pavesi@gmail.com

Paola Bonino | paola@unagalleria.com



Video and photography by Studio Mazza.





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